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Coworking: si mangia, si compra? No! Si condivide!

infografica coworking

l'infografica realizzata per il Coworking Urbino

Quando si parla di Coworking le idee non sono mai troppo chiare. Proviamo, allora, a fare un po’ di ordine. 

Dove e quando nasce?

Il coworking, per come lo conosciamo oggi, nasce nel 2005 quando Brad Neuberg usa il termine per descrivere uno spazio fisico condiviso da lavoratori indipendenti e dinamici.  Neuberg fonda il primo spazio di coworking, la Hat Factory, in un loft a San Francisco. L’anno successivo a New York cominciano a diffondersi i Jellies, incontri occasionali in cui piccoli gruppi di persone hanno la possibilità di condividere idee e collaborare in un’atmosfera informale. Il fenomeno cattura l’attenzione dei media di tutto il mondo, incoraggiando così l’apertura di nuovi Jellies in giro per il mondo. 
Nel 2007 la parola coworking appare per la prima volta su Wikipedia e diventa popolare su Google Search. Nel 2008 la Cubes & Crayons di San Francisco apre il primo spazio di coworking in grado di offrire come servizio aggiuntivo facilities per i bambini. Nel 2009 in California nasce la prima community di coworking, Next Space, che mette in collegamento tutti gli spazi di coworking presenti nello Stato, favorendo così lo scambio di idee e informazioni tra le diverse realtà lavorative. Da quel momento è stata una escalation di organizzazioni e progetti per promuovere questa forma aggregativa e di condivisione.   
Tra il 2008 ed il 2010 arrivano i primi coworking anche in Italia, dove però, questa modalità di lavoro è ancora allo stato embrionale. Ma l’evoluzione è iniziata, ce ne sono qualche centinaio e si stanno diffondendo a macchia d’olio, non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli centri, stimolando così una maggior penetrazione sul territorio e coinvolgendo sempre più professionisti più o meno giovani. Basti pensare alla realtà del nostro territorio, uno spazio inaugurato dallo Studio Synthesis nel 2013: Coworking Urbino affiliato alla rete Cowo nata, tra le prime a Milano! 

Chiaro come sia nato. Palese che abbia successo. Ma, quindi, cos’è?

Il coworking è uno stile di lavoro. Si basa sulla condivisione di spazi ed esperienze. Ognuno può essere un valore aggiunto per il lavoro di qualcun altro. Dalla condivisione di un ambiente di lavoro, mantenendo un'attività indipendente, possono nascere nuove collaborazioni lavorative.  
Rispetto al tipico ambiente d'ufficio, coloro che fanno coworking non sono in genere impiegati nella stessa attività.   
Coworking sono frequentati prevalentemente da professionisti che lavorano a casa, liberi professionisti o persone che viaggiano frequentemente e finiscono per lavorare in relativo isolamento. Chi frequenta realtà come il coworking è spesso interessato alla sinergia che può avvenire lavorando a contatto con persone di talento.   
Si tratta quindi di una modalità di lavoro che permette di mantenere la propria autonomia, sconfiggendo l’isolamento (problema di molti freelance che lavorano in casa), mentre allo stesso tempo permette loro di sfuggire alle distrazioni dell'ambiente domestico.  
Non va poi sottovalutato il vantaggio economico. Gli spazi di coworking sono caratterizzati da costi contenuti e il pagamento dell’ufficio avviene solo quando questo si usa effettivamente, portando ad una notevole riduzione delle spesse fisse (molte realtà, ad esempio, si organizzano con carnet di ingressi, usati solo in caso di necessità). È questo un aspetto cruciale, soprattutto per i professionisti alle prime armi. Non ci si deve più dedicare alle pulizie, non si perde tempo dietro le offerte per le utenze e si trovano sempre locali ordinati, puliti e muniti di wi-fi. 

Qualche foto del punto Coworking Urbino

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Beatrice Giannotti, 
copy, social manager Ekip

work life coworking

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