Urbino Welcome Project: progetto di accoglienza e informazione per matricole e laureandi
i protagonisti di Urbino Welcome Project
Le finalità del progetto
Un’idea di Alessandro Gualazzi di AG Eventi e Daniela Cini di Studio Synthesis volta a migliorare l’accoglienza della città di Urbino nei confronti degli studenti e oggi, 13 giugno, sono stati presentati i risultati dell’indagine conoscitiva alla presenza del Sindaco di Urbino Maurizio Gambini e Alberta Arosio del DISCUI dell’Università di Urbino. Il progetto è stato curato da quattro ragazzi - Francesco Gigante, Annalisa Mignogna, Maria Grazia Granatiero e Sara Riccio - ed è inserito nella realtà di Urbino, che conta circa 2500 laureati l'anno. L’idea nasce dall’esigenza di creare una sinergia tra studenti e territorio e dall’attuale lacuna di attività e iniziative volte all'accoglienza dello studente, sia all'inizio del suo percorso universitario, sia quando questo termina.
Tra gli obiettivi: migliorare l'accoglienza nei confronti delle matricole e delle loro famiglie, offrire servizi di assistenza all'organizzazione della permanenza in città e dei festeggiamenti di laurea, creare un turismo ad hoc per le lauree.
I target di riferimento individuati sono sostanzialmente tre: matricole, laureandi, famiglie.
L’analisi del contesto
I ragazzi sono partiti da un’analisi del contesto, ripresa dal testo "Urbino e le sfide della città-campus" a cura di Guido Maggioni. Individuata la base di partenza, unita con il lavoro empirico dei questionari si è riusciti ad avere un quadro indicativo della situazione.
I questionari sono stati sottoposti a studenti, esercenti e abitanti della città per la stragrande maggioranza via web, ma anche offline attraverso un contatto diretto con i quattro ragazzi del progetto. Il periodo della rilevazione è stato di circa 10 giorni ed ha portato a 454 interviste (220 studenti, 61 esercenti, 173 abitanti).
Un fattore di grande rilevanza è emerso sottoponendo il questionario ai ragazzi: quasi i 2/3 dei rispondenti prevede la presenza di più di dieci persone per la propria laurea (circa il 63%). Ma non finisce qui: la maggior parte degli studenti intende festeggiare a Urbino (46,8%), di questi, il 67,3% degli studenti dichiara che i familiari alloggeranno ad Urbino (con preferenza per B&B e alberghi). Del campione, il 61,8% si dimostra interessato all’eventuale nascita di un’agenzia che si occupi dell’accoglienza degli studenti. Molto forte l’interesse per un’eventuale cerimonia di proclamazione collettiva (79,5%), forse perché non tutti si sono sentiti accolti nel migliore dei modi, infatti ben il 95,9% degli studenti, all’arrivo a Urbino avrebbe gradito un’accoglienza migliore, ricevendo più informazioni sui servizi e le attività della città.
Anche il questionario sottoposto agli esercenti ha portato risultati molto interessanti in termini di analisi. Solo il 36,1% degli esercenti offre proposte ad hoc per le feste di laurea, ma l’85,2% di essi sarebbe disposto ad offrirle in futuro. Ben il 73,8% ritiene che i festeggiamenti di laurea nelle strade della città avvengono perché non sussistono alternative migliori. Tra le proposte più realizzabili, la destinazione di spazi appositi per le feste di laurea è tra le più gettonate. La totalità del campione sarebbe favorevole a una maggiore integrazione degli studenti alla vita cittadina. Il 93,3% sarebbe d’accordo sulla nascita di un’agenzia di questo tipo.
Tra i 173 abitanti intervistati la quasi totalità degli abitanti pensa che le feste di laurea possano rappresentare una risorsa per il territorio, il 97,1% ritiene utile per la città il soggiorno di qualche giorno in più di parenti e amici dei laureati, il 58,4% preferirebbe spazi chiusi ad hoc per i festeggiamenti. Il fastidio dei festeggiamenti è avvertito dal 50,3% degli intervistati. Il 97,7% è favorevole alla nascita di un’agenzia che si occupi dell’accoglienza per le matricole e dell’organizzazione dei festeggiamenti.
Le proposte
Le proposte potrebbero interessare l’offerta di servizi di accoglienza e informazione per tutto l’arco del percorso di studi che i ragazzi trascorrono a Urbino. Il servizio potrebbe essere erogato, da una eventuale agenzia e potranno essere previste delle agevolazioni, frutto di accordi stipulati con le strutture ricettive e con gli esercenti del territorio.
Tra le possibili attività per l’accoglienza delle matricole, si è valutata la possibilità di proporre due giorni di Open Day alla Data, con la possibilità di presenza di stand per ogni facoltà e per eventuali sponsor. Potrebbe questa essere l’occasione adatta per far conoscere a possibili studenti e genitori, quello che il territorio offre (attività sportive, tour enogastronomici e turistici...), conoscere facoltà di interesse, ma anche gli eventi presenti in città. Ripensando ai primi periodi a Urbino, i quattro tirocinanti, avrebbero gradito, per ambientarsi nel nuovo contesto, attività per conoscere il territorio e iniziative mirate al loro inserimento come ad esempio la conoscenza delle associazioni studentesche, sportive e culturali nei primi giorni di corso.
Francesco, Annalisa, Maria Grazia e Sara propongono, per chiudere in bellezza il percorso universitario della città Ducale: cerimonie di proclamazione che richiamino lo "stile americano", eventuali convenzioni ad hoc con attività ricettive della città, come ad esempio menù, sconti sul pernottamento e simili. A cui ben si collegano accordi con agenzie viaggi di Urbino per proporre tour del territorio, facendo particolare attenzione ad offrire servizi di trasporto efficienti e accordi con una realtà importante come l’E.R.D.I.S.
Quello che Cini e Gualazzi hanno sottolineato, è come le lauree e gli studenti non riguardino la sola Università, ma tutta la città. Lavorare sull’accoglienza dal momento in cui gli studenti arrivano, non serve solo per una maggiore integrazione ed un maggiore attaccamento (e rispetto) della città, ma porterebbe anche ad una maggiore conoscenza del territorio per cui i ragazzi diventerebbero i principali “ambasciatori” poiché non ne conoscerebbero più solamente l’ambiente universitario, ma anche altre importanti sfaccettature. Si potrebbero organizzare eventi in periodi più morti per attirare i ragazzi delle superiori e le loro famiglie a conoscere l’Università di Urbino e quello che la città ha da offrire per la crescita professionale e personale dei loro figli. Il minimo comune denominatore vuole essere la voglia di lavorare insieme per il bene della città, una città sentita ormai come la propria casa da molti ragazzi che ci vengono per studiare. Non ci si vuole sostituire a nessuno, ma si vuole puntare invece ad una collaborazione e valorizzazione delle risorse della città coinvolgendo interlocutori istituzionali ed economici.
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